Dopo l’innovazione che caratterizzò l’Assunta (1518), una nuova ricerca prospettica caratterizza questo capolavoro della pittura veneziana. La geniale innovazione del Tiziano nella Madonna di Ca’ Pesaro (m 4,85 x 2,70) è di aver spostato la figura principale della Vergine Immacolata con il Bambino dal tradizionale posto centrale a quello di lato; tuttavia la Vergine, seduta su di un trono appoggiato ad una poderosa colonna, rimane al vertice della piramide geometrica formata dagli altri personaggi, ed è, anche per lo splendore dei colori, il vero punto focale del quadro. Dinanzi a lei, più in basso, S. Pietro, con un superbo manto giallo e veste azzurra – colori araldici dei Pesaro – sospende la lettura e le presenta Jacopo Pesaro, vescovo e comandante di venti galee papali nella vittoriosa battaglia contro i Turchi a Santa Maura (1503). Accanto a quest’ultimo, un alfiere mostra una bandiera nella quale spicca lo stemma del papa Alessandro VI°. La fronda d’alloro sulla bandiera ed il turco col turbante bianco sono simboli della vittoria. Sulla destra San Francesco, a cui il Bambino, che gioca con un lembo del candido velo, sorride, raccomanda alla Vergine i membri inginocchiati della famiglia Pesaro osservati da Sant’Antonio. In primo piano, con ampia veste scarlatta, è Francesco insignito della dignità di cavaliere; in linea orizzontale, Antonio, Fantino e Giovanni. Un po’ più in basso, è il nipote di Francesco, Leonardo, figlio di Antonio, che, con aria ingenua e assente dalla scena, osserva lo spettatore seguendolo con lo sguardo da qualsiasi lato questi si ponga. In alto, sopra una nuvoletta, che proietta la sua ombra sulle due colonne e sulle figure inferiori, due angioletti raddrizzano una croce che s’era inclinata. La perfezione del disegno, la magnificenza del colore, la potenza espressiva dei ritratti rendono questa tela uno dei massimi capolavori della pittura di ogni tempo.
