Madonna con Bambino, Santi e il Doge

Sopra l’urna, nella lunetta dell’arco, pregevole tavola di Paolo Veneziano, iniziatore di una scuola di pittura che renderà famosa nei secoli la città lagunare. Rappresenta s. Francesco e s. Elisabetta d’Ungheria che presentano alla Vergine il doge Francesco Dandolo e la dogaressa. L’opera, ancora bizantineggiante nella rigidità delle figure, manifesta già un’apertura ai nuovi valori decorativi gotici.

Orologio

Nella Sala del Capitolo si ammira un orologio incassato in una meravigliosa cornice intagliata da Francesco Pianta il giovane (sec. XVII) in un unico pezzo di ciliegio e raffigurante le allegorie del tempo. Nelle due antelle, foderate di pergamena, è descritto in modo dettagliatissimo il significato di tutti gli intagli che compongono l’opera: dallo scorrere del tempo, alle stagioni, all’arco della vita dell’uomo.

Monumento al Doge Francesco Dandolo

La sala del Capitolo era destinata alla riunione dei frati. Dopo i radicali restauri del novecento, unico monumento rimasto è quello del doge Francesco Dandolo (1329-1339). Egli giace in un’urna di stile bizantino, un tempo totalmente dorata, nel cui prospetto si ammira il transito della Vergine circondata dagli apostoli. Al centro dell’opera scultorea è raffigurato il Redentore che porta in cielo l’anima di Maria sotto forma di una bambina in fasce, mentre lateralmente sono raffigurati due angeli e i simboli degli evangelisti s. Marco e s. Giovanni.