[vc_row][vc_column][vc_column_text]I lavori di restauro dell’altare lapideo dell’Assunta, affidati alla ditta Arlango nell’aprile del 2019, stanno procedendo a buon ritmo e secondo programma, almeno fino al fermo a seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19. Gran parte dei lavori relativi alle operazioni di pulitura dei vari elementi lapidei sono stati ultimati in base ai protocolli stabiliti nella fase preliminare scelti di concerto con la Direzione dei Lavori (arch. Mattia Marzi), gli ispettori della Soprintendenza a cui spetta l’Alta Sorveglianza (dott.ssa Cristina Dossi, rest. Sandro Longega, rest. Lucia Bassotto) e la Committenza nella figura di p.Lino Pellanda e Melissa Conn (Save Venice Inc.). Tutta la superficie era interessata da un forte annerimento provocato da polveri e nerofumo; sono stati eseguiti una serie di saggi di pulitura, differenziati in base ai materiali costitutivi (pietra d’Istria, dorature, parti decorate), alla consistenza dello sporco da rimuovere e secondo un approccio sempre rispettoso comunque del passaggio del tempo e delle modifiche estetiche da esso prodotte. Per quanto riguarda le parti in pietra d’Istria sono stati utilizzati impacchi a base di soluzioni saline leggermente basiche, applicati per tempi differenziati da zona a zona e in alcuni casi ripetuti più volte (foto 6, 9, 10, 19); per la pulitura delle finiture dorate e delle parti pittoriche sono stati messi a punto gel trasparenti specifici con caratteristiche chimiche diverse (foto 15, 17, 34, 35). Particolarmente soddisfacenti sono stati i risultati della pulitura in corrispondenza delle pitture dei pennacchi; la superficie pittorica, fortemente degradata, è stata prima consolidata con infiltrazioni localizzate di adesivo idoneo applicato mediante pennelli e siringhe (foto 23) e poi liberata da un consistente strato di sporco costituito anche da vecchi fissativi e ritocchi alterati (foto 22, 24, 25, 26). Ora la decorazione pittorica che raffigura due angeli ha riacquistato la brillantezza originale prima perduta e svela, nonostante le diffusissime perdite di colore e le abrasioni presenti, una qualità pittorica del tutto inattesa ed inedita. Alla ripresa dei lavori che ci auguriamo possa avvenire al più presto il nostro intervento proseguirà e terminerà con la fase di stuccatura delle lacune e il ritocco pittorico delle mancanze e abrasioni delle parti pittoriche, sempre secondo le modalità condivise tra tutti i soggetti che partecipano a vario titolo a questo importante restauro e con un criterio conservativo, cioè rispettoso dei materiali originali e senza nessuna interpretazione o ricostruzione arbitraria delle parti che nel corso dei 500 anni di vita dell’altare si sono irrimediabilmente perdute.
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid style=”lazy” items_per_page=”4″ element_width=”2″ grid_id=”vc_gid:1591796662624-c479e1ca7fb7ce09f4f9ac3fbbf0c75a-7″ include=”4765,4777,4767,4771,4769,4773,4775,4779,4781,4783,4785,4787,4789,4791,4793,4797″][/vc_column][/vc_row]