L’altare è stato recentemente descritto da Anne Markham Schulz (“Woodcarving and woodcarvers in Venice 1350-1550”, Centro Di, Firenze 2011, pp. 253-259) come “un trittico ligneo dorato di pregevole architettura, appartenuto ai fiorentini (come evidenziano i gigli che lo ornano) e realizzato per l’altare della confraternita nei primi anni venti del Cinquecento”.
Proposta manutentiva
Considerate le condizioni generali il progetto propone operazioni di manutenzione delle decorazioni architettoniche in ligneo dorato e delle sculture da eseguirsi in situ mediante un attento e dettagliato esame delle attuale condizioni e della tecnica esecutiva, la redazione della scheda conservativa (particolare attenzione alla documentazione di ridipinture, rifacimenti e sostituzioni di elementi), il preconsolidamento dei sollevamenti e delle micro-aree infragilite, la rimozione della polvere mediante microaspirazione controllata e la pulitura superficiale dello sporco adeso a tamponcino con emulsioni grasse basso polari o gel polietossilato/siliconici, l’esecuzione di limitatissime e localizzate micro-stuccature e sporadiche minime integrazioni pittoriche. Si propone infine la verifica dello stato conservativo del retro dell’altare e il trattamento antitarlo preventivo con permetrina. Le operazioni manutentive richiederanno l’innalzamento di un ponteggio fisso a piani adattabili nascosto alla vista dei visitatori. A tal proposito al fine di evitare di celare la figura del san Giovanni Battista durante i lavori, il progetto propone di de-collocare la statua contestualmente al montaggio del ponteggio, di trasferirla per alcuni giorni in laboratorio per eseguire le operazioni conservative necessarie e di ricollocarla nella cappella di provenienza presentandola temporaneamente in posizione avanzata su un piedistallo, in sicurezza, debitamente illuminata. Le necessità logistiche di cantiere possono generare in tal modo un’occasione speciale nella valorizzazione di un capolavoro.