Il monumento equestre eretto dalla Serenissima a Paolo Savelli, comandante delle truppe veneziane e morto di peste nel 1405 durante l’assedio di Padova. A questo nobile romano vennero tributati solenni funerali dallo stato e la sepoltura nella chiesa dei Frari, anche perché aveva dato un consistente contributo finanziario per la costruzione delle vele del transetto. Il monumento equestre risulta formato da un’urna marmorea sulla quale poggia il condottiero a cavallo. La struttura architettonica è databile intorno alla metà del secolo XIV (forse Rinaldino di Francia per la forte rassomiglianza tra la Madonna di quest’urna con la Madonna Mora del Santo a Padova) mentre la decorazione più classicheggiante del sarcofago, nel cornicione, nelle mensole con lo stemma sorrette da due teste leonine, ma, soprattutto nelle sculture, sono riconducibili alla scuola toscana tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento, cioè nel momento di transizione tra gotico e rinascimento. Al di sopra, su di un possente cavallo di legno dorato, si erge la statua lignea del Savelli dal volto vivo ed abbigliato con le lussuose vesti, ritrovate anche nel sarcofago. L’opera fu attribuita al senese Jacopo Della Quercia (1367-1438), ma sembra più legata all’ambito di uno scultore toscano del primo quarto del XV secolo operante in Venezia.
